di Marco Fratta
Il coronavirus, meschino nemico che l’umanità sta goffamente tentando di combattere, si è portato via per sempre un cuore granata di tutto rispetto: Piero Gay. Aveva 84 anni e una serie di problemi di salute che tuttavia, senza il virus a fare da amplificatore, non lo avevano ancora ucciso.
Nel 1951 fondò i Fedelissimi Granata: primo esempio in Italia di tifo organizzato.
Fu tra i primi ad arrivare a Superga in quell’infame 4 maggio, constatando la tragedia con i propri occhi. Naturalmente, come amava sempre raccontare, era presente anche in piazza Vittorio durante i funerali della squadra.
Lascia una moglie, due figli e una tifoseria sempre più disgraziata.
Ciao Piero, salutaci tutti e riposa in pace.
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